"Escribid con amor, con corazón, lo que os alcance, lo que os antoje. Que eso será bueno en el fondo, aunque la forma sea incorrecta; será apasionado, aunque a veces sea inexacto; agradará al lector, aunque rabie Garcilaso; no se parecerá a lo de nadie; pero; bueno o malo, será vuestro, nadie os lo disputará; entonces habrá prosa, habrá poesía, habrá defectos, habrá belleza." DOMINGO F. SARMIENTO



martes, 21 de octubre de 2008

SULLE TRACCE DEGLI SCRITTORI ITALIANI IN ARGENTINA

In questa puntata parleremo degli scrittori italiani emigrati in Argentina e sulle loro opere. Ecco alcuni loro.
Gigliola Zecchin nacque a Vicenza nel 1942. Lavora come condutrice professionale e giornalista in TV con il nome d’arte Canela. Giunse nel Paese a 10 anni, studiò Letras Modernas all’Universidad de Córdoba. Attualmente conduce Colectivo Imaginario, nel canale Todo Noticias. E’ autrice di Paese, il suo ultimo libro in cui Canela scrisse: L’esilio ha delle conseguenze terribili in bambini: sentimenti di paura, insomnio, incubi. Di ciò si tratta lo sradicamento, togliere qualcosa dalle radici. Nella foto ricevendo il Premio Julio Cortazar.
Alfonsina Carolina Storni era nata nel Cantone Ticino nel 1892. La poetessa vise in Argentina da piccola, passando per San Juan e Rosario. Nel 1910 si diplomò di maestra rural all’Escuela Normal Mixta di Coronda (SFe). Già nel 1912 si radica in Buenos Aires e collabora in Caras y Caretas, poi in Nosotros e La Nación, tra l’altro.
Il 9 novembre 1920, ottenne la Carta di Cittadinanza dicendo che lo faceva per volontà sua e gratitudine. Nel 1923 fu professoressa presso la Escuela Normal de Lenguas Vivas ed al Conservatorio Nacional de Música y Declamación. La sua poesia evoluziona dal romanticismo ad un vanguardismo personale, in cui è presente la denunzia sulla condizione sociale e affettiva della donna del suo tempo. Tra le sue opere: La inquietud del rosal (1916), El dulce daño (1918), Irremediablemente (1919), Languidez (1920), Primer Premio Municipal y Segundo Premio Nacional de Literatura), Ocre (1925), Poemas de amor (1926), Mundo de siete pozos (1934) e Mascarilla y trébol (1938). Mise fine alla sua vita in Mar del Plata nel 1938.
Il prete Francesco Bibolini nacque a La Spezia nel 1827. Essendo ancora giovane giunse in America stabilendosi per un po’nel Paraguay, dovendo sfuggire del regime del Maresciallo López. Nel 1854 giunse a Buenos Aires e poco dopo si recò al Fortín Mulitas, piccolo casolare que diede origine a 25 de Mayo, in provincia di Buenos Aires, dove fu il primo prete della parrocchia di Nuestra Señora del Rosario. Scriveva poesie famose per la sua costruzione, colore e contenuto, sotto il nome di El Pampeano.
Il filologo, insegnante e giornalista Matías Calandrelli nacque a Salerno nel 1845. Studiò all’Università di Napoli, specie in linguistica e letteratura greca con i professori Kerbaker e Lignana. Giunse in Argentina nel 1871 per proseguire le sue attività educative. Pubblicò inoltre Mi novela del año 1000, La liebre del profesor Müller, La sociedad y sus víctimas (escenas bonaerenses), ecc.
Alberto Castiglioni nacque a Trieste nel 1848. Studio all’Accademia di Commercio e Nautica della sua città natia. Verso il 1870, venne a Buenos Aires per lavorare all’Unione e Benevolenza'. Sul giornale ‘L'Italia al Plata', pubblicò un saggio intitolato Gli abissi di Buenos Aires.
Il dentista e scrittore Giuseppe Bonansea nacque in Piemonte nel 1850; mori a Buenos Aires nel 1930. Giunse nel paese nel 1886. Pubblicò in Argentina Gli inmigrati in América, poesie di carattere classico scritti in italiano molto aprezzati dai suoi connazionali, il libro Corazón, di Edmundo De Amicis, amico personale. Fu il fondatore e primo segretario della Società Odontologica del Río de la Plata.
Comunardo Braccialarghe fu giornalista e scrittore. Nacque in Macerata nel 1875. Prolifico scrittore e poeta molto conosciuto tra la gioventù letteraria argentina. Tra i suoi lavori: Il figlio di Davide, Il maschio magnifico, Il gringo, Il gaucho, Il mesaggio della pampa, La leggenda del santo patrono, La canzone de Filippo Corridoni, I canti del carcere, I canti umani. Autor de novelas como Il roveto ardente, Fine di regno, Repubblica, La barca di Caronte, L'amore che torna a honre, Serenella, I Damiani, El hombre que pudo matar, El ánfora mancillada, Anita Balbi e Claridad.
Vito Cantone, nato a Catania nel 1878. Suo nonno materno, Gaetano Crimi, fu autore dell’entroito di Jerusalem Liberata. Nel 1895, al morire suo padre, Vito Cantone venne con sua madre a Buenos Aires per dedicarsi al teatro dei burattini. Si mise anche a fabbricare burattini caratteristici di Catania, eretti e più alti di quelli di Palermo. I primi burattinieri di La Boca furono siciliani e tra loro collaboratori di Cantone come Vito Correnti, Giuseppe Macarigno, Salvatore Costa, Giuseppe Costanzo Grasso, Filippo Puglionese, Nicola Scuccimaro, Carmelo Nicostra e Leonardo Maccheroni.
Antonio Porchia nacque a Catanzaro nel 1886. Morì in Vicente López, Buenos Aires, nel 1968. Autore di Voces, pubblicata originalmente nel 1943 dall’Agrupación de Gente de Artes y Letras Impulso, di La Boca, presieduta dal pittore Fortunato Lacámera.
Enriqueta Lebrero de Gandía, nacque a Coronata, provincia di Genova nel 1880. Era figlia di Giuseppe Lebrero e Angela Peirano e in Buenos Aires si sposo con Edmundo de Gandía,spagnolo. Ambi sono i genitori dello storico argentino Enrique de Gandía. Nel 1924 pubblicò un libro intitolato Chispas de vida; l’anno seguente appare il volume di racconti Primeros pecados, in cui si fece notare come scrittrice moderna e stile diretto. Collaborò anche in giornali e riviste argentine e spagnole e mori nel 1937.
Enzo Aloisi, scrittore, giornalista e critico di teatro, era nato a Firenze nel 1886. Giunse in Argentina sinda piccolo. S’iniziò nel giornalismo in località Bell Ville (Cordoba) fino al 1906 e da quest’anno fino al 1933 in Buenos Aires presso la ‘Tribuna de Buenos Aires’, ‘El imparcial’, ‘La Verdad’, ‘La República’, ‘Comedia’ e ‘Anuario Teatral’. Tra le sue numerose opere teatrali Hechizao (1918); El crímen de Liniers (1918); Madre (1922); Nada de Pirandello... por favor! (1936); Amor y siempre amor (1940).
Roberto Giusti nato a Lucca nel 1887 e mori a Buenos Aires nel 1978. Giunse nel Paese a otto anni. Fu collaboratore nella rivista Caras y Caretas. Nel 1916 ie affiliò al Partito Socialista. Cinque anni più tardi fu eletto consiguiere e enl 1928 raggiunse un seggio alla Camera di Deputati fino al 1936. La sua opera letteraria venne meritata con il Premio Municipal (1924) ed il Premio Nacional de Letras (1966). Fue presidente della Sociedad Argentina de Escritores (SADE) e membro dell’Academia Argentina de Letras. Tra i suoi lavori Crítica y polémicas y Literatura y vida.
Mario Batistella, fu scrittor teatrale e di tango. Nacque a Verona nel 1893. Studiò in Viena ed a Parigi. Si reco in Argentina nel 1910. Dal teatro di rivista passò facilmente alla canzone “porteña”. Nel 1930 trovò Gardel a Parigi e li assieme Le Pera, compose le parole di vari tangos. Dopodichè Sali di corsa alla fama con capolavori come: "Yunta brava’, ‘Traviesa’, ‘Bajo las estrellas’, ‘Cuartito azul’, ‘Remembranzas’ ed altri.
Il giornalista e politico Giuseppe Felice Baldi nacque a San Giorgio di Lomellina (Pavia), nel 1896. Studiò al Politecnico di Genova e risiede per lungo tempo a Milano. Fu segretario del Partito Socialista e collaboratore del ‘Corriere della Sera’, ‘Avanti’ e ‘La Giustizia’. Giunse in Argentina nel 1927. In Buenos Aires collaboro nei periodici ‘L’Italia del Popolo’, ‘La Patria degli Italiani’ ed il ‘Corriere degli Italiani’. All’epoca sua fu famosa la sua collezione di poesie politico-umoristiche pubblicate su L’Italia del Popolo’. Moriva a Buenos Aires nel 1963.
Adolfo Botazzi, nacque ad Alessandria nel 1896. Prese parte della prima guerra mondiale raggiungendo il grado di tenente d’artiglieria. Nel 1923 giunse in Argentina per dedicarse alla propaganda comérciale e alla sua attività di comediografo. Tra le sue importante opere El y ellos. Nel 1934 rientro in Italia. Retornò in Argentina dove si stabilì definitivamente nel 1947. Non si limitò a scrivere in spagnolo e italiano, ma anche in dialetto Puvre intu cenvelu e Asemu a postu. Mori a Buenos Aires nel 1966.
Giuseppe Portogalo, poeta nato in Calabria nel 1904. Scomparve a Buenos Aires nel 1973. All’anagrafe Giuseppe Anania, arrivo nel Paese nel 1909. Tra i suoi libri di tematica sociale: Tregua (1933), Tumulto (1935), Centinela de sangre (1937), Canción para el día sin miedo (1939), Destino del canto (1942), Luz liberada (1947), Mundo del acordeón (1949), Perduración de la fábula (1952), Poemas con habitantes (1955), Letra para Juan Tango (1958), Poemas 1933-1955 (1961) e Tango (1963).
Giuliano Centella nacque nel 1910 a Borgotaro (Parma) e mori a Buenos Aires nel 1974. Fu poeta e giornalista. All’anagrafe Amleto Enrico Vergiatti, giunse in Argentina nel 1920. Legato al gruppo di Boedo, si dedicò al giornalismo ed alla poesia influenziata dal “lunfardo”. Tra i suoi opere: El recuerdo de la enfermería de Jaime (1941), La musa mistonga (1964), La musa del barro (1969) e l’unico racconto: El vaciadero (1971). Compose tangos come Claudinette y Mi viejo tra l’altro.
Syria Poletti nacque in Pieve di Cadore nel 1919 e mori a Buenos Aires nel 1991. laureata come pedagoga a Venezia, nel 1945 giunse in Argentina come direttrice dell’Asociazione Dante Alighieri di Santa Fe. Fece il corso di professorato di spagnolo e italiano all’Universidad Nacional de Córdoba e si radico in Buenos Aires. Nel 1962 ricevette il Premio Nacional de Literatura con Gente conmigo; nel 1984, il Premio Estatuilla de Platino della Fundación Konex di letteratura infantile ed il Premio Nacional ‘Sixto Pondal Ríos’ dalla Fundación Odol.
Martina Gusberti nacque a Cremona e si naturalizzò argentina. E’ medico psichiatra psicoanalista. Radicata da piccola in Resistencia, Chaco. Studio giornalismo e pianoforte. Frequentò il 1mo. anno di Diritto presso l’UBA. Laureata come fonoaudiologo e medico nel 1964. E’ autrice del libro di racconti Requiem para la adolescencia e l’autobiografia El laúd y la guerra (1996).
Antonio Dal Masetto, scrittore e giornalista nato ad Intra nel 1938. Giunse in Argentina nel 1950. Il tema della immigrazione e’ presente in racconto come Oscuramente fuerte es la vida, che si guadagnò il Primo Premio Municipal e La tierra incomparable, che ottenne il Premio Planeta del 1994 ed il Premio Casa de las Américas nel 1964. Tra i suoi libri più noti: Fuego a discreción (1983) e Ni perros ni gatos (1987). Il suo libro Siempre es difícil volver a casa (1985) fu tradotto al francese e portato al cinema da Jorge Polacco. Collaboratore anche di Página 12 in cui unisce qualità letteraria e riflessione politica.
Nisa Forti nacque a Cassina Rizzardi, vicino al Lago di Como e vise a Milano finchè suo padre, imprenditore tessile, decise trasferirsi in Argentina con tutta la famiglia. Giunse a Buenos Aires nel 1948 essendo ancora adolescente. La esperienza della sradicazione e la posteriore integrazione ispirò La Crisálida. Studio Giornalismo, Lettere e Assistenza Sociale. Furono inoltre distinti EL Tiempo, el Amor, la Muerte (Ed. Gente de Letras), con la Faja de Honor de ADEA (Asociación de Escritores Argentinos) di Mendoza e Como la efímera segnalato dalla Giuria.
Antonio Aliberti, poeta e traduttore nato il 15 dicembre 1938. Deceduto in Argentina nel 2000. Fu poeta, traduttore e critico letterario. Collaborò in diversi mezzi argentini e tres riviste italiane. Pubblicò 18 libri di poesia, tra cui Límites posibles, Cuartos contiguos, Todos recordaron a Casandra (1987, Primo Premio 20mo. Aniversario de la Fundación Argentina para la Poesía), Delicado equilibrio e Incierta vocación.

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