"La mafia non è affato invincibile, e' un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avra anche una fine" (Giovanni Falcone)
19° Anniversario della strage di Capaci e della morte del giudice Falcone. In memoriam.
Il giudice Giovanni Falcone e la sua scorta vengono massacrati da un'esplosione nella Strage di Capaci.
Era il 23 maggio 1992 e Falcone stava tornando, come era solito fare nei fine settimana, da Roma.
Il jet di servizio partito dall'aeroporto di Ciampino intorno alle 16:45 arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti.
Lo attendono tre autovetture gruppo di scorta sotto comando del capo della squadra mobile della Polizia di Stato. Le auto lasciano l'aeroporto imboccando l'autostrada in direzione Palermo.
La situazione appare tranquilla, tanto che non vengono attivate neppure le sirene. Su una strada parallela, una macchina si affianca agli spostamenti delle tre Croma blindate, per darne segnalazione ai killer in agguato sulle alture sovrastanti il litorale; sono gli ultimi secondi prima della strage.
Otto minuti dopo, una carica di cinque quintali di tritolo -posizionata in un tunnel scavato sotto la sede stradale nei pressi dello svincolo di Capaci - Isola delle Femmine- viene azionata per telecomando dal sicario incaricato da Totò Riina.
La detonazione provoca un'esplosione immane ed una voragine enorme sulla strada. In un clima irreale e di iniziale disorientamento, altri automobilisti ed abitanti dalle villette vicine danno l'allarme alle autorità e prestano i primi soccorsi tra la strada sventrata ed una coltre di polveri.
Ricordiamo insieme questi eroi e tutti coloro che sono stati impegnati nella magistratura e nella societa' civile contro la mafia, nella speranza che i giovani raccolgano la sfida per vincere queste forze del male sorretti da istituzioni libere, democratiche, impermeabili a qualsiasi condizionamento.