BREVE PRESENTAZIONE DELLE CASATE NOBILIARI IN MONOPOLI
Le casate di famiglie che nel passato di Monopoli godettero gli agi e i fastigi della nobiltà, erano uno
“strato” a sé stante, separato cioè dal resto della popolazione.
Esse erano ricche di terre, di immobili e di prestigio, e conservarono per secoli il ruolo primario avuto in
sorte con la nascita e conservato anche con vincoli di parentela che i matrimoni consentivano di allacciare.
Una fitta rete di “consanguinei” e affinità, quasi a protezione e difesa.
Nobiltà che ebbe un ruolo nella storia civile della città, in quanto per esempio, furono prestati migliaia di
ducati (senza mai ritornare) all’Università, da parte degli Indelli, Palmieri, Ammazzalorsa, i Galderisi, i
Manfredi, i Garrappa, i Carbonelli ed altri) o che tentavano di aggregarsi, fenomeno comune in tutte le città
con separazione di ceti, le famiglia della seconda piazza: dottori di medicina e di legge, notai o ricchi
mercanti.
Insieme, questi due ceti hanno dato a Monopoli uomini “illustri” : uomini di lettere, di medicina, di legge, di
chiesa o d’arme. In buona parte provenivano dal seminario di Monopoli, nel quale si sentivano chiamare i
nomi dei giovani Indelli, Palmieri, Acquaviva, Garrappa, Pirrelli, Romanelli, Accinni, Farnararo, Taveri,
Antonelli, Affatati..che studiavano grammatica, scienze, legge civile e canonica, filosofia, teologia…
Alcuni completarono il ciclo degli studi e alcuni si “graduarono” a Napoli o Roma. Altri invece studiarono
fuori Monopoli, come due Affatati nel collegio di Francavilla o alcuni figli, nobili, di Carbonelli e Manfredi
nel seminario di Matera. Altri invece presero lezioni in casa, come Muzio Sforza.
Sicuramente Monopoli deve molto alla famiglia Palmieri, poiché anche l’abbellimento della città con
palazzi, chiese e cappelle, ville e masserie lo si deve proprio a questa nobile e prestigiosa famiglia.
Altre famiglie e altri nobili hanno altresì contribuito, in quanto ritroviamo nel territorio monopolitano
masserie, (Conchia, Caramanna, Ciminiera, Cavallerizza e tante altre), altri edifici, palazzi, proprietà
terriere.. Elemento tipico del territorio monopolitano, le masserie, furono dotate di chiesette private; le
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stesse masserie e le ville furono “abbellite” con piccoli giardini di agrumi, “frutti bianchi”, mandorleti, oltre
che a dotarli di pozzi, palmenti, ed aie per il grano.
Notizie tratte da:
- Pirrelli Michele, “Monopoli Illustre. Casate e Cognomi Monopolitani” Vol I ‐ Vol II , Italia Grafica,
1998;
- C.R.S.E.C “ Tra i muri della Storia Materiali per un viaggio nel cuore di Monopoli” Regione Puglia,
Assessorato alla Pubblica Istruzione ‐ Quadernetti d’identità territoriale n° 05, 2002.
Ricerca effettuata da Angela Marasciulo. Servizio Civile 2012 . Comune di Monopoli. «Progetto Espressioni
d'identità» 16 Aprile 2013