"Escribid con amor, con corazón, lo que os alcance, lo que os antoje. Que eso será bueno en el fondo, aunque la forma sea incorrecta; será apasionado, aunque a veces sea inexacto; agradará al lector, aunque rabie Garcilaso; no se parecerá a lo de nadie; pero; bueno o malo, será vuestro, nadie os lo disputará; entonces habrá prosa, habrá poesía, habrá defectos, habrá belleza." DOMINGO F. SARMIENTO



lunes, 8 de marzo de 2010

UNO SGUARDO SUL CORSO PER GIOVANI CORRISPONDENTI LOMBARDI

Innanzitutto ringrazio all’AMM (Associazione Mantovani nel Mondo) e all’EnAIP (Ente Asociación cristiana de trabajadores para la Instrucción Profesional) per questa grande opportunità di partecipare nel Corso per Corrispondenti Lombardi tenendo conto l’importanza della formazione che ci ha dato.
Ho avuto anche la possibilità di conoscere un gruppo eccellente di giovani, di origini lombarde, di diverse Paesi sudamericani (Argentina, Brasile, Uruguay e Paraguay). Assieme loro hanno potuto condividere l’esperienza e la realtà di ognuno e ognuno ha fatto il suo contributo e ha fortemente spinto per portare questo progetto avanti. Ce n’erano quelli che partecipavano con diversi gradi di coinvolgimento nell’associazionismo italiano. E c’eravamo chi, come me, facevamo i primi passi in questo campo.
Penso che il corso sia stato molto positivo. Ci hanno spiegato come e cos’è la Regione Lombardia, specie sugli aspetti sociali, economici, politici e la logica dei lombardi. Abbiamo pure capito cosa significa l’associazionismo, il volontariato e l’organizzazione Mantovani nel Mondo. Tutte cose che sono alla base di questo progetto. L’obiettivo è diffondere il lavoro, la realtà di quello che fanno, i lombardi e loro discendenti (oppure gli italiani complessivamente), nei nostri Paesi. E chissà il più importante di tutto: costruire ponti di comunicazione con l’Italia, senza dimenticare l’importanza della Regione Lombardia.
Però questa è stata soltanto una parte. Ritengo anche importante gli altri argomenti che ci hanno arricchito. Per esempio, l’intervento di Paolo Sensale, dell’Ufficio Stampa della Regione Lombardia, con chi abbiamo imparato le politiche del Consiglio, gli aspetti legali e costituzionali della Giunta Regionale, gli strumenti per la partecipazione dei cittadini e lo svolgimento dell’area delle telecomunicazioni per la diffusione e la comunicazione pubblica negli ambiti dei deputati e altre organizzazioni.
L’intervento di Marco Basti c'e' stato un altro punto importante in queste due settimane di lavoro. Il direttore del giornale “Tribuna Italiana” di Buenos Aires ha fatto un racconto della sua esperienza in seno alla collettività tramite il giornalismo, ereditato da suo padre Mario. Abbiamo approfondito sui diversi concetti di cui avevamo parlato nei primi giorni del Corso, sia “volontariato”, “partecipazione” che “italianità”, nei confronti del ruolo di figli o nipoti d’italiani che abitiamo lontano dalla penisola. Il caso più noto è quello dell’Argentina, dove la collettività ai primi tempi era stata divisa e dispersa nei regionalismi. Dopo gli emigrati hanno lavorato insieme sulla base dell'‘associazionismo’ per il mutuo soccorso. A mio avviso penso che bisogna capire che “l’italianità”, sebbene sia una nozione soggettiva, dovrebbe essere il mezzo di riunire e fortificare la collettività. Oggi, le associazioni hanno bisogno di più apertura ai giovani di origini italiani. In primo luogo dovuto all’invecchiamento dei suoi membri, e poi per perpetuare il legaccio. Basti, come buon esperto in giornalismo, ha sottolineato l’importanza della conoscenza del destinatario a cui è trasmessa l’italianità, il territorio, la lingua e la cultura, non solo dell’Italia ma anche quella dei Paesi in cui ognuno di noi abita e opera.
Un altro lusso c'e' stata la partecipazione del regista Rocco Oppedisano. Con lui abbiamo avuto un primo avvicinamento al linguaggio audiovisivo come strumento di discorso e comunicazione che, sicuramente, sarà da considerare nel tramandare i valori e le opere di lavoro del nostro gruppo.
Insomma, tutto ciò lo abbiamo potuto capire in un ambiente di lavoro di squadra, dove ognuno si è fatto sentire e ha contribuito con il suo grano di sabbia. Questa “pianta”, che ha cominciato a crescere, bisogna annaffiarla per godersi i suoi frutti. Questa sarà la nostra attività, quella del gruppo di giovani lombardi in America Latina.

Jorge L. Garrappa
(Argentina)

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