In questa puntata faremo una descrizione -in dettaglio- di una delle famiglie che più successo ha avuto nell’ambito dei negozi.
Con 128 anni di lavoro, la famiglia Porta ha una tradizione importantissima a Córdoba che trascende a tutta l’Argentina.
I due fondatori della società furono Vincenzo Porta e Camillo Callerio, lombardi arrivati nel 1880 in Argentina. Due anni dopo, nacque la “Porta Hermanos” (Fratelli Porta), specializzata in liquori.
Vincenzo era un professionale, membro della borghesia europea di quel momento, e aveva terreni e industrie.
Invece Camillo, aveva in Italia un’erboristeria e una farmacia. Loro due portarono a Córdoba un capitale per aprire la prima fabbrica di liquori all’interno del Paese, stabilitasi nei pressi del tradizionale quartiere San Vicente. Anzitutto, cominciarono a fare un liquore per il male di stomaco, molto simile al famoso fernet.
Dopo la Grande Guerra, quando Vincenzo e Camillo erano già abbastanza vecchi da portare avanti tutto il lavoro, arrivarono dall’Europa due figli della sorella di Vincenzo.
Il primo fu Antonio e poi Vincenzo. Loro cominciano a prendere in consegna la società fino a quando sono finalmente in grado d’acquistarla.
Quando hanno finito di pagare tutto ai suoi zii, introducono la fabbricazione di vari tipi di bevande alcoliche (amaro, marsala, grappa e anice). Nel frattempo, si sono specializzati nella produzione del "guindo" che stava di moda negli anni '30.
Nel 1923, Vincenzo Porta torna in Italia per sposarsi. Nel 1926 ritornò in Argentina, dove nacque suo figlio José. La famiglia viveva vicino la nuova fabbrica di via Alvear, in centro della città.
Lavoravano fino la domenica mattina, dove la maggioranza degli operai erano italiani, in specie calabresi e siciliani.
Negli anni ’50, José –laureato in Ingegneria- diventa capo dell’impresa che comincia ad aggiornarsi. Lui fu un imprenditore di riferimento a Córdoba che lavorò anche nel settore pubblico per promuovere l’attività industriale nella provincia.
Dal 1981 all’attualità, l’azienda è guidata dai tre figli di José: Fernando, Diego e José. Con questa quarta generazione della famiglia, e principalmente durante gli anni ’90, l’impresa inizia un periodo di forte sviluppo tecnologico e di diversificazione.
Inoltre al negozio dei liquori e l’alcol, si aggiungono la lavorazione di aceto balsamico e una distilleria moderna costruita per l’alcol di alta qualità. Si comincia anche a produrre i propri imballaggi, garantendo la qualità del prodotto finale.
Così, nel corso degli anni, divenne il primo stabilimento in America Latina ad ottenere la Certificazione ISO 9002 nella Divisione di aceti.
Come “leader” nel mercato argentino dell’alcol, nel 1997 gli fu rilasciata l’approvazione dell'ISO 9002, standard della qualità di produzione, commercializzazione e trasporto di alcol, che le consentì di fornire prodotti di qualità alle multinazionali più importanti.
In questo periodo, “Porta Hermanos” ha anche una flotta propria di camion cisterna in modo di garantire il rifornimento del prodotto. Accompagnando questa crescita, la compagnia ha trasferito l'impianto alla sua localizzazione attuale nel parco industriale di Córdoba.
All’inizio di questo millennio, l’azienda si avventura in due nuovi campi: Cosmetici e Domisanitarios (prodotti per pulire e igienizzare la casa). Entrambe le linee sono prodotte nella sua zona industriale e, con i suoi laboratori di ricerca, si fanno degli shampoo, balsami, creme per mani e corpo, gel per capelli e saponi liquidi.
Insomma e in poche parole, oggi questa fabbrica è il più grande produttore di aceto del Paese. Sono più di 300 i prodotti che fanno e che sono premiati in tutto il mondo; 40 milioni di litri e 25 milioni d’imballaggi che si producono; sono 5 le fabbriche che hanno nel parco industriale di Córdoba ed esportano a oltre i 10 Paesi, con il fatto curioso di esportare anche la vodka alla Russia.
Un’altra testimonianza del lavoro lombardo in Argentina…Complimenti!
Jorge Luis Garrappa
Corrispondente Lombardo
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